domenica 6 dicembre 2009

Piedibus

Esiste una città dove tutti i bambini vanno a scuola insieme, tenendosi per mano, passeggiando (e qualcuno saltellando) in fila. Due animatori, all’inizio e alla fine del gruppo, badano loro e li invitano a cantare e a stare in allegria. Niente automobili, niente “pulmini”, niente traffico. E: niente quote da pagare per il servizio, niente genitori-lavoratori perennemente in ritardo in ufficio, niente stress. Meno clacson, meno doppie file di macchine... e una giornata che comincia in maniera felice.
Ci si creda o no, questa città si chiama Caserta. La città di cui tanto male (e spesso tanto esageratamente) parliamo: “non funziona questo, non funziona quello... non funziona niente”. E invece qualcosa funziona: il “piedibus”, così si chiama l’iniziativa appena descritta, ha effettuato servizio di linea dal 4 maggio al 1 giugno scorsi, grazie alla disponibilità e all’impegno dei volontari dell’associazione Ex-Canapificio (http://www.myspace.com/csaexcanapificio; csaexcanapificio@libero.it) e del Comitato Acquaviva; senza grossi investimenti (e senza alcun finanziamento da parte delle istituzioni pubbliche) né ponderosi studi di fattibilità, ma con le idee ben chiare, una fantasia molto allenata e - soprattutto - tanta buona volontà, questi giovani sono riusciti a realizzare una di quelle piccole cose che ci piacerebbe vedere più spesso.


Un servizio costoso è una sfida per chi amministra un Comune.
Ma un servizio che non costa quasi nulla... ci vuole del fegato per negarlo.

Un mese di sperimentazione, 60 bambini (e alcuni genitori offertisi) coinvolti. Dividendo il quartiere Acquaviva in quattro quadrati sono state create quattro linee, ciascuna con fermata di partenza e di arrivo (la scuola) e almeno tre fermate intermedie. Linea n° 1: partenza dal passaggio a livello tra via Vivaldi e via Ferrarecce; linea n° 2: partenza da via Santacroce (al confine con San Nicola la Strada); linea n° 3: partenza da via Ferrarecce (davanti al sottopasso); linea n° 4: partenza da via Pasolini. Il piedibus non era mai circolato prima a Caserta. È un’attività diffusa soprattutto (ma anche lì non tantissimo) nel nord Italia; il sito internet è: www.piedibus.it.
Insomma, il messaggio politico è chiaro: la gente, se può, fa volentieri a meno della macchina. Basterebbero poche risorse finanziarie, per coprire la retribuzione degli operatori part-time, un minimo di logistica stradale (che permetta ad esempio di rendere riconoscibili le fermate e ben tracciato il percorso) e una adeguata pubblicità. Un servizio costoso è una sfida per chi amministra un Comune; ma un servizio che non costa quasi nulla... bisogna avere del fegato per negarlo. Una volta tanto, ebbene sì, che se la facciano un po’ a piedi!

(«Il Caffè», 4 dicembre 2009)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano