lunedì 5 aprile 2010

Rifiuti

Mettiamocelo bene in testa: fino a quando il costo del rispetto di una certa legge (ad esempio, quella per il corretto smaltimento delle scorie industriali) sarà superiore a quello della multa inflitta per la sua violazione, la violazione della legge rimarrà sempre la scelta più conveniente per le aziende (le quali continueranno ad avvelenare i fiumi e i terreni con i residui della lavorazione). Non c’è da fare i moralisti: lo impone la razionalità economica (che è la legge del risparmio). Un imprenditore che volesse mettersi a fare considerazioni morali sarebbe economicamente irrazionale e, in breve tempo, sarebbe costretto a chiudere i battenti perché incapace di reggere la concorrenza.

Nella lotta all’ecocrimine nessuna sanzione al di sotto della pena di morte è eccessiva.
Ma quello che veramente ci vuole è un cambio di mentalità

Delinquere deve diventare sconveniente. Ogni ecocrimine (le cui conseguenze ci sono in buona parte ancora ignote, perché si dispiegano sul medio e lungo termine) va punito con la reclusione, con l’ergastolo, con la confisca di tutti i beni e con la immediata riconversione industriale (ben sapendo che l’approccio deterrente da solo non basta: il caso Madoff è eloquente al riguardo. È un cambiamento di mentalità bello e buono quel che ci vuole). Le attuali sanzioni son poca cosa: ogni giorno leggiamo di gente pescata nel nostro territorio a sversare illegalmente rifiuti in ogni dove, e ogni giorno riparliamo dell’altissima incidenza di tumori nel casertano, ben al di sopra della media nazionale.
In termini matematici, il conto è presto fatto, semplice come un compitino di scuola media. Problema (i dati qui son inventati): il biglietto del pullman costa 1 euro; io lo prendo una volta al giorno; la multa per chi viaggia senza biglietto ammonta a 20 euro; i controlli vengono effettuati una volta al mese. Cosa conviene fare? Soluzione: conviene non pagare, perché nel peggiore dei casi (cioè se vengo beccato ad ogni controllo) risparmio comunque 10 euro al mese.
A questo punto vorrei che m’immaginaste come un rapper, che sentiste i tamburi e la batteria elettronica in sottofondo e i fiati monotoni e petulanti intervenire dopo ogni virgola, così: (ritmo) discarica di 2.000 mq sequestrata nell’area flegrea, (fiati), (ritmo) la megadiscarica regionale di Sant’Arcangelo Trimonte è già oltre la capienza, (fiati), cumuli di immondizia non rimossi in crescita sul viale Carlo III, Maddaloni in emergenza rifiuti, la Vasca di Castellone tra Sant’Arpino e Succivo e Orta di Atella è una discarica a cielo aperto, rifiuti tossici sversati nelle ex cave di sabbia del litorale domitio, il deposito di ecoballe Maruzzella bruciato a San Tammaro, residui radioattivi nelle navi affondate nel Mediterraneo, la discarica abusiva di rifiuti speciali di 5.000 mq a Noicattaro (BA), i rifiuti tossici della Jolly Rosso nel fiume Oliva (e i tumori ad Amantea 6 volte più del normale), la discarica abusiva di Teverola piena di eternit batterie auto frigoriferi televisori e bombole di acetilene, le discariche abusive tra Frignano e Casaluce che bruciano, il termovalorizzatore di Acerra che supera i limiti di emissione polveri per 9 volte in 2 mesi, sostanze radioattive e rifiuti ospedalieri in un carico diretto da Quarto a Santa Maria, la foce dell’Agnena, il sito di Castelnuovo Cilento...

(«Il Caffè», 2 aprile 2010)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano