giovedì 19 agosto 2010

Incendi in Russia: intervista ad André Paris

André Paris, agronomo e geologo di formazione, ha intrapreso, durante l’estate 1999, la realizzazione di un atlante della contaminazione dei suoli da cesio 137 grazie all’apporto scientifico e logistico del CRIIRAD. È stato intervistato dalla Radiotelevisione Belga francofona a proposito dei rischi di "nuova contaminazione" delle zone colpite dal disastro nucleare di Chernobyl del 1986. Di seguito la traduzione parziale in italiano.
In Russia, la siccità che flagella il Paese da più di un mese ha già distrutti il 25% della superficie cerealicola del raccolto 2010. Numerosi agricoltori sono sull’orlo del fallimento. Sul fronte degli incendi, le autorità hanno ammesso che i focolai hanno devastato centinaia di ettari nella regione di Brjansk, il cui suolo è stato contaminato in seguito alla catastrofe di Chernobyl del 1986. Secondo le autorità, il rischio di nuova dispersione delle particelle radioattive è basso. Questa non è però l’opinione di André Paris, coautore dell’atlante delle contaminazioni radioattive in Europa, pubblicato da CRIIRAD. André Paris ha effettuato nella regione dei rilievi che evidenziano dei livelli straordinariamente elevati di di contaminazione all’interno di zone abitate:
È vero che con il passar del tempo la contaminazione decresce. Non di meno, i suoli di queste regioni sono estremamente sabbiosi ed è certo che - in occasione di rimescolamenti del terreno e di incendio della vegetazione - una parte consistente della contaminazione viene rimessa in circolo. Ciò avviene a livello erelativamente locale, perché gli incendi delle foreste non hanno una capacità di dispersione ad altezze paragonabili a quella dell’esplosione iniziale di Chernobyl. In breve, ancora una volta, sono le popolazioni locali - quelle che vivono, mangiano, consumano prodotti contaminati - ad essere penalizzate dal ritorno in circolo della contaminazione nel proprio ambiente.
I rilievi effettuati da André Paris in una zona come Novozybkov restano, 20 anni dopo, catastrofici:
Pur considerando il limite di 500.000 becquerel al mq. - quello relativo alle zone vietate - arbitrario e variabile (com’è inevitabile che sia), nella città di Novozybkov ho registrato, ben 20 anni dopo, una contaminazione superiore al milione di becquerel al mq., perfino nelle zone dove la gente cura il proprio giardino.
ascolta l’intervista integrale, in francese

(«AgoraVox», 19 agosto 2010)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano