venerdì 13 agosto 2010

Fonti rinnovabili e creatività tedesca

La Germania ha annunciato di essere in grado di produrre, entro il 2050, il 100% dell’energia elettrica del Paese tramite fonti rinnovabili. Lo comunica il Ministero dell’Ambiente tedesco, forte di una relazione predisposta dall’Agenzia federale per l’ambiente presieduta da Jochen Flasbarth.
Speranza campata per aria? Tutt’altro: diremmo piuttosto affidata al vento. E al sole. E all’acqua. Ecco i risultati dello studio dell’Università di Kassel, riportati dal sito inglese Treehugger:
Che la Germania sia sulla strada di una autentica indipendenza energentica, affidata al 100% a fonti rinnovabili? Un esperimento condotto dall’Università di Kassel in collaborazione con 3 compagnie produttrici di energia, sfida le convinzioni diffuse circa le energie rinnovabili e suggerisce che l’energia nucleare e fossile possa essere fatta fuori e rimpiazzata dalle rinnovabili - senza incidere sulla fornitura di elettricità alla rete nazionale.
L’energia rinnovabile ha i suoi limiti. Nei giorni nuvolosi, il sole non raggiunge i pannelli solari, e a volte non c’è vento che alimenti i mulini a vento. Gli scienziati tedeschi, tuttavia, hanno messo su un "Impianto energetico combinato" sperimentale, che trae energia da 36 diversi impianti energetici, solari, eolici, idroelettrici e a biogas ubicati in posti diversi del paese. L’obiettivo è dimostrare che le fonti rinnovabili forniscono energia in maniera consistente e affidabile, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche e a fronte di una domanda variabile.
E, per ora, hanno dimostrato che è possibile, almeno su scala ridotta. L’esperimento fornisce energia a sufficienza per soddisfare il 100% della richiesta annuale di una cittadina con 12.000 famiglie. Ecco le conclusioni del prof. Jürgen Schmid dell’Università di Kassel:
Se le rinnovabili continuano a crescere alla velocità attuale, saranno in grado di fornire alla Germania il 40% circa del suo fabbisogno di elettricità nel 2020. Potremo quindi raggiungere il 100% per la metà del secolo.
Una interessante innovazione è costituita dal dispositivo per l’immagazzinamento dell’energia del vento nei periodi in cui la produzione di elettricità supera la domanda della rete. L’energia in eccesso viene utilizzata per pompare acqua verso la sommità di una collina, dove viene conservata in un ampio bacino, per essere poi rilasciata (movimento che crea ulteriore energia) quando la rete subisce un picco nella richiesta di elettricità. Questa forma di “immagazzinamento” dell’energia incrementa la consistenza della fornitura di elettricità, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.
Ecco a cosa si prepara (pragmaticamente, in pieno stile tedesco) la nostra cugina d’oltralpe. Poche chiacchere, molti fatti. E molte idee. Quello che sembra mancare a noi, che non facciamo altro che rovistare nel cassone della roba vecchia.

(«AgoraVox», 12 agosto 2010)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano