mercoledì 16 novembre 2011

R.M. Calcaterra, Idee concrete, ed. Marietti, 2011

Si accusa spesso la filosofia di perdersi in speculazioni sul sesso degli angeli, che nulla hanno a che fare con la vita concreta; al contempo, si accusano i filosofi di starsene sempre con la testa fra le nuvole - citando l’abusato e probabilmente apocrifo aneddoto di Talete che cadde nel pozzo - come se veramente si trattasse di una categoria di buontemponi che possono permettersi il lusso del pensiero mantenendosi a debita distanza dalla quotidianità.
Accusa ingiusta, se è vero che la filosofia ha avuto sovente e fin dalle origini esigenze e ambizioni pratiche; atteggiamento riassumibile nel celebre frammento in cui Aristotele spiega - riferendosi al pensiero tutto - che “è inutile quella scienza medica che non si applichi al corpo malato”. In questa nutritissima schiera di filosofi con i piedi per terra si annovera John Dewey, che dedicò gran parte dei propri sforzi intellettuali a sanare una delle più profonde ferite dell’Occidente cartesiano: la dicotomia fra pensiero e azione o, se si preferisce, fra teoria e prassi.

Rosa Calcaterra, autrice di Idee concrete (ed. Marietti, 2011), ci spiega quanto Dewey abbia lavorato al nobile intento di criticare “le false antitesi”: prima fra tutte, la convinzione errata che esista una cesura fra il piano delle idee e quello della vita. Le idee non sono qualcosa di “totalmente altro” rispetto alla realtà concreta; né si può dire che siano lo stesso. Vanno tenute distinte, insomma, ma non separate: così esse sono, così devono essere affinché la prassi umana - in specie quella politica - non sia cieca nel suo agire (e parimenti affinché il pensiero non sia a sua volta sterile).
Esiste dunque in Dewey una filosofia che ha un suo “ruolo”: distillare e contestualizare i criteri che sono di guida al metodo scientifico all’interno dell’organizzazione sociale. Questo perché la razionalità di riferimento per la filosofia, nella prospettiva del pensatore di Burlington, è quella della scienza positiva (foriera di tanti successi a cavallo tra il XIX e il XX secolo). In questo modo la politica può essere resa razionale, come occorre a ogni democrazia (che per Dewey è il sommo ideale politico). Qui la filosofia ha il compito e lo scopo «di enucleare e definire le forze morali che guidano il genere umano e, in un secondo momento, di elaborare delle strategie che consentano di “raggiungere una felicità più ordinata e intelligente”».
Calcaterra parte dalle origini intellettuali di Dewey per condurlo fino alle sua posizioni più mature, dalle radici cristiane e hegeliane dell’inizio fino al raggiungimento del pragmatismo e dello strumentalismo. Con la Nota biografica e la Bibliografia a cura di Roberto Gronda.

Indice
Prefazione - Nota biografica - Cristianesimo, hegelismo, darwinismo (Le radici cristiane dell’idealismo deweyano; Psicologia e idealismo) - L’architettura dello strumentalismo (Le componenti hegeliane dello strumentalismo; La filosofia dell’educazione) - Il consolidamento della logica strumentalista (Continuità e differenze con il pragmatismo di Peirce; L’unità di natura e cultura nella funzione del giudizio) - Gli individui e la polis (La ricostruzione dei concetti di società e individuo; Vecchio e nuovo individualismo; Democrazia, scienza e filosofia) - La democrazia come forma di vita (La democrazia come progetto sempre incompiuto; Fede laica e realizzazione dell’umano; Fede, immaginazione e scienza della morale) - Pragmatismo e naturalismo umanistico (La funzione pratica della filosofia; Il naturalismo umanistico e il concetto di esperienza) - Bibliografia (Opere bibliografiche; Opere in lingua originale; traduzioni in lingua italiana; Opere biografiche; Studi generali e raccolte di saggi; Studi speciali)

Rosa M. Calcaterra insegna Filosofia della Conoscenza all’Università Roma Tre. Ha curato numerose raccolte di studi internazionali, tra i quali New Perspectives on Pragmatism and Analytic Philosophy (Amsterdam-New York 2011) ed è autrice di volumi e saggi tra cui I valori dell’esperienza (Roma 2003). Dirige la rivista “European Journal of Pragmatism and American Philosophy”.


R.M. Calcaterra, Idee concrete. Percorsi nella filosofia di John Dewey, ed. Marietti, 2011, pp. 140, euro 17.

(«Pagina3», 16 novembre 2011)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano